Questa canzone la scrissi nel 1963 e a quel tempo fece molto impressione che io avessi usato l’espressione “vacche magre”. La canzone italiana allora aveva un vocabolario molto ristretto e non rispettarlo ero motivo, più che di scandalo, di insofferenza.

[da “Sergio Endrigo” (Lato Side Editori, 1982)]