In questa canzone racconto quello che ha significato per me in questi ultimi vent’anni essere comunista e il rapporto di speranza, poi delusa, che abbiamo vissuto con l’Unione Sovietica. Ricordo un ferroviere alla stazione di Venezia, al tempo del viaggio di Gagarin nello spazio, che leggeva su L’Unità il titolone a tutta pagina su Gagarin e gridava “Siamo nello spazio!”.

[da “Sergio Endrigo” (Lato Side Editori, 1982)]