Si chiamava Giovanni D’Amico e l’ho conosciuto nel 1962, la prima vola che sono andato a Pantelleria dove ho passato le più belle estati della mia vita, anche se il Fisco non mi ha mai creduto… Aveva un giardino stupendo, pieno di stupendi alberi da frutta con le arance che arrivavano fino al suolo.
“Il giardino di Giovanni
Abbracciato alla sua casa.
Dove non muore mai la rosa
E non si computano gli anni
Il giardino di Giovanni”
Ho dedicato questa canzone a Giovanni perché era un grande uomo e un grande amico. Capomastro, pescatore, contadino, non so quanta scuola avesse frequentato, ma per me era un uomo colto e di grande personalità e rispettoso di tutto e di tutti.
Ciao Giovanni!

[Sergio Endrigo]