Aneddoti – Pagina 6 – Sergio Endrigo
Ago 17, 2014
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Categoria: Aneddoti

Com’è Lontana Bahia

00Aneddoti aprile, 17

Un tenero omaggio al mio grande amico Vinicius De Moraes. In una triste e solitaria sera di Agosto il ricordo delle sue grandi parole e dell’atmosfera della magica Bahia.

[Sergio Endrigo]

Canzone Per Te

00Aneddoti aprile, 17

Fu la canzone con cui vinsi nel 1968 il Festival di Sanremo. Ero in coppia con Roberto Carlos, un cantante brasiliano che ha avuto una breve stagione di successo anche in Italia. Canzone Per Te, per quel che mi riguarda, consolidò quello che si chiama “successo”.
Era una canzone ben costruita, con un testo che si ricordava perché non diceva niente di profondo. C’è un brano però che mi piace molto, che si può considerare antitetico rispetto a certi schemi della canzone d’amore italiana
“La solitudine che tu mi hai regalato
Io la coltivo come un fiore”

[da “Sergio Endrigo” (Lato Side Editori, 1982)]

Feci sentire l’inizio di Canzone Per Te a Bacalov e lui mi disse subito: “Questo è un pezzo che funzionerà molto”. Per l’inciso di Canzone Per Te Bacalov mi aveva dato una paginetta in musica e mi disse che, se mi fosse servito un inciso, potevo adoperare quello. E quando scrissi la canzone mi sembrava che quell’inciso ci stesse benissimo, così chiamai Bardotti e gli chiesi di metterci le parole sopra. Io non sono mai stato generalmente un tipo autosufficiente per quanto riguarda la scrittura delle canzoni ed inoltre mi è sempre piaciuto scrivere insieme agli altri, collaborare con gli altri mi ha sempre fatto piacere.
Non avevo chiesto io che la seconda esecuzione della canzone fosse affidata a Roberto Carlos, di cui tra l’altro conoscevo soltanto un singolo, Quieto Que Va Tudo Pro Inferno. Canzone Per Te non la voleva fare nessuno: ci fu un provino anche di Astrul Gilberto, ma la sua voce era troppo esile per quel tipo di melodia e fu offerta senza successo anche a Iva Zanicchi. Alla fine qualcuno suggerì il nome di Roberto Carlos, così gli mandammo un provino e lui l’accettò. Lui poi l’ha incisa seguendo come riferimento il testo del provino, mentre nel frattempo io e Bardotti avevamo leggermente modificato le parole, e così la sua versione su disco è diversa da quella che ho inciso io. Quando Roberto Carlos tornò in Brasile dopo la vittoria di Sanremo c’erano migliaia di persone ad aspettarlo all’aeroporto, quasi fosse un divo della nazionale di calcio. È servito forse più a lui che a me vincere Sanremo. Quando facemmo la tournèe insieme invitò a casa sua, a cena, me e Bardotti, che in quel periodo faceva il pianista del gruppo che mi accompagnava. Ad un certo punto il padre, un uomo piccolo del nord-est brasiliano, mentre Bardotti parlava con una persona dello staff di Carlos dicendo “Certo, Roberto ha grande successo in Brasile per via della sua voce così calda e particolare…”, il padre, dicevo, si alzò in piedi e disse: “Ma che voce e voce, è stata la Madonna a farlo vincere!”.

[da “Sergio Endrigo. La Voce Dell’Uomo” (Edizioni Associate, 2002)]

Camminando E Cantando

00Aneddoti aprile, 17

Geraldo Vandrè è un cantante brasiliano di cui avevo ascoltato in Brasile la canzone, Pra Nâo Dizer Nâo Falei Das Flôres, che mi era piaciuta molto. Ne tradussi il testo in italiano intitolandola Camminando E Cantando.
La presentai a Canzonissima ’68, dove ero sicuro di passare il primo e il secondo turno, ma sapevo benissimo che non sarei mai riuscito a passare anche il terzo, per cui a quel punto scelsi di cantare una cosa che piaceva a me. Non cercavo la canzone facile ed orecchiabile e preferii usare quella possibilità per dare spazio a canzoni un po’ più difficili.

[da “Sergio Endrigo. La Voce Dell’Uomo” (Edizioni Associate, 2002)]

Ave Maria

00Aneddoti aprile, 17

L’idea di incidere il 45 giri con le due Ave Maria, quella di Schubert e quella di Gounod, era stata mia. Nel night cantavo le canzoni di Sinatra, di Nat King Cole e anche quelle di Johnny Mathis e lo imitavo in un modo tale che una volta a Beirut all’Hotel Commodore – io a quel tempo suonavo il contrabbasso e cantavo – nel locale dell’albergo che si chiamava “La Casbah”, un americano che stava ballando mentre cantavo una canzone di Johnny Mathis mi venne vicino e mi strappò il microfono perché credeva che stessi cantando in playback, con il disco di Johnny Mathis che andava sotto, tanto ero bravo ad imitarlo. E siccome Johnny Mathis aveva fatto un album con tutte canzoni sacre dove tra l’altro c’erano le due Ave Maria, così mi venne voglia di farlo.
Il disco poi non venne accettato alla radio, venne scartato dalla commissione di ascolto della RAI, quella che di fatto censurava i pezzi, perché secondo loro la mia voce era troppo sensuale.

[da “Sergio Endrigo. La Voce Dell’Uomo” (Edizioni Associate, 2002)]

Aria Di Neve

00Aneddoti aprile, 17

Questa canzone la scrissi insieme ad altre cinque, tra cui Vecchia Balera e Io Che Amo Solo Te, furono canzoni che poi incisi per la RCA, quando Nanni Ricordi abbandonò la Ricordi insieme a Franco Crepax.
Aria Di Neve era legata ad un innamoramento, che poi finì miseramente, capitatomi in un periodo in cui non avevo neanche una lira. Il linguaggio usato in questa canzone era diverso rispetto a quello usato dai parolieri di allora, questo forse era dovuto al mio carattere austro-ungarico, che è diverso dal modo latino di affrontare certe faccende d’amore.

[da “Sergio Endrigo” (Lato Side Editori, 1982)]

Aria Di Neve la scrissi a Roma, all’Hotel Clodio. Avendo cantato centinaia e centinaia di canzoni nei night club sapevo più o meno come si scriveva una canzone, avevo già in testa il sistema, il modo di scrivere una canzone, avevo insomma capito il mestiere.

[da “Sergio Endrigo. La Voce Dell’Uomo” (Edizioni Associate, 2002)]

Anch’Io Ti Ricorderò

00Aneddoti aprile, 17

Lessi un articolo su “Paris Match” in cui si parlava delle ultime ore della vita di Ernesto Che Guevara, sperduto in un paesino della Bolivia, chiuso in una stanza, al buio, che aspettava solo che l’ammazzassero. Mi colpì molto e così pensando a lui scrissi Anch’Io Ti Ricorderò.
Mi ha fatto molto piacere riascoltarla oggi inserita in un disco di canzoni che parlano tutte del Che. [Ernesto Che Guevara, EMI Italia 5325102]

[da “Sergio Endrigo. La Voce Dell’Uomo” (Edizioni Associate, 2002)]