L’ARCA DI NOÈ Un volo di gabbiani telecomandati E una spiaggia di conchiglie morte Nella notte una stella d’acciaio Confonde il marinaio Strisce bianche nel cielo azzurro Per incantare e far sognare i bambini La luna è piena di bandiere senza vento Che fatica essere uomini Partirà la nave partirà Dove arriverà questo non si sa Sarà come l’arca di Noè Il cane il gatto io e te Un toro è disteso sulla sabbia E il suo cuore perde kerosene A ogni curva un cavallo di latta Distrugge il cavaliere Terra e mare polvere bianca Una città si è perduta nel deserto La casa è vuota non aspetta più nessuno Che fatica essere uomini Partirà la nave partirà Dove arriverà questo non si sa Sarà come l’arca di Noè Il cane il gatto io e te Testo: Endrigo Musica: Endrigo / Bacalov Edizione: Fonit Cetra Music Publishing S.r.l. Festival Di Sanremo 1970. Questo brano ebbe degli attacchi furibondi da Lietta Tornabuoni, che all’epoca era ancora costretta ad occuparsi di canzonette. Le basi delle sue accuse erano costituite dal fatto che i versi della canzone erano un misto di Martinetti e Lorca. Altri tempi, altre critiche! Anche Padre Ugolino si scagliò contro questa canzone perché sosteneva che non “lasciava nessuno spiraglio alla speranza”. Cantai L’Arca Di Noè in coppia con Iva Zanicchi. Ricordo che i giornali di allora scrissero cose di questo tipo: “la Zanicchi ha dichiarato che sarebbe andata a Sanremo solo con questa canzone”; oppure: “la Zanicchi è andata a Sanremo con Endrigo contro il parere del marito”. Questa, comunque, è una canzone che canto ancora oggi e riesco a strappare sempre un applauso supplementare in maniera un po’ ruffiana, dicendo: “E quando dico <> intendo dire anche < >. [da “Sergio Endrigo” (Lato Side Editori, 1982)] testo pubblicato per gentile concessione della Fonit Cetra Music Publishing S.r.l.
Ago 17, 2014
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10 maggio 2017